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Ucraina: l’altra verità (nascosta)

Vogliamo evidenziare un video, una ricostruzione dei fatti che analizza gli elementi più salienti della storia Ucraina dall’ultimo secolo ad oggi, una narrazione su cui riflettere.

Ci permettiamo di sollevare qualche obiezione su alcune date e alcuni eventi forse troppo sintetizzati. C’è anche un errore nella mappa delle basi Nato rappresentata nel video dove (stando ai dati ufficiali) sono presenti paesi privi di basi.

Però nel complesso è stato fatto un lavoro di ricostruzione di tutto rispetto cogliendo alla fine il noccioli della questione:

  1. le infiltrazioni naziste che hanno inevitabilmente caratterizzato e influenzato il risultato degli ultimi 10 anni di repentini e sconvolgenti cambiamenti in una nazione comune “giovane”
  2. l’inconfutabile ingerenza U.S.A nell’indifferenza (consenso) europea in attesa di un conflitto (globale) che sarebbe arrivato prima o poi evitando accuratamente qualsiasi azione di “raffreddamento” a favore di azioni di “surriscaldamento” che è impossibile considerare casuali, involontarie e prive di malizia.
  3. Il dibattito su una “democrazia” necessariamente tra virgolette dove sono spariti negli ultimi anni oltre 80 giornalisti, chiuse tv e partiti di opposizione, migliaia di civili spariti e uccisi in un clima di odio crescente di carattere etnico. Una situazione fuori controllo.

La curiosità sugli algoritmi di ricerca “errati”: analisi tecnica

Il video è presente su YouTube ed in pochi giorni dalla pubblicazione ha già superato le 750.000 visualizzazioni. Forse c’è tanta volontà di approfondire e di informarsi. E ora capirete come questo numero è enormemente sottostimato.

Ma se provate a cercare il video tramite il titolo è impossibile trovarlo. Esce di tutto, video da 200 visualizzazioni, video che non hanno alcuna parola chiave di quelle ricercate, video del tutto casuali oltre i primi 20.

Ora dovresti domandarTi il perché.

Puoi ignorare questo aspetto dando la colpa ad un algoritmo “non perfetto” ma sai benissimo che questo non è possibile. Non esiste alcun altro video con questo stesso titolo ed effettuando la ricerca con 3 parole chiave perfettamente coincidenti il peso specifico della ricerca non potrebbe ovviamente essere scavalcato da nessun altro risultato (informaticamente parlando).

Ok, escludiamo eventuali video sponsorizzati ma nulla di più. Di fatto è introvabile.

Provare per credere: https://www.youtube.com/results?search_query=ucraina+l%27altra+verit%C3%A0

L’unico modo per accedervi è il link diretto al video o conoscere il nome dell’editore e cercare i suoi ultimi video.

La curiosità sugli algoritmi di ricerca “errati”: analisi (il)logica

Quindi? E’ tecnicamente inconfutabile che il video è escluso volutamente dagli algoritmi di ricerca di YouTube, pertanto qualcuno ha deciso che questo video non deve essere trovato, non solo mai proposto ma non deve proprio comparire durante una ricerca sul tema caldo “Ucraina”. Non compare neanche con tutte le parole chiave che lo darebbero facilmente al primo posto…

Quindi? Questo fa riflettere su chi e perché agisce sulla visibilità dei contenuti. Chi ha acceso il flag della invisibilità? Per quale motivo? Perchè non mettono una nota tecnica sul video del tipo “Questo video non è stato censurato ma quasi. Non potendolo censurare lo abbiamo escluso dalle ricerche perchè ?????????????? etc. etc. etc.”

Questa è la limitazione espressiva (comunicazione) di cui siamo vittima oggi, c’è chi decide cosa è “giusto” vedere e cosa non lo è. Algoritmi spietati.

Inoltre c’è da aggiungere anche i video che ottengono molte visualizzazioni in poco tempo vengono automaticamente proposti dalla piattaforma perché nella logica del trend gli spietati algoritmi sono progettati per sottoporre i contenuti di maggiore interesse. Probabilmente senza censura avrebbe raggiunto alcuni milioni di visualizzazioni senza troppa fatica.

La storia sull’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk ci insegna il profondo stato di degrado della libertà di espressione.Anche YouTube avrebbe bisogno di una rivisitazione degli algoritmi “errati”.

Ad ognuno le proprie valutazioni.

Qua non si tratta specificatamente di stabilire chi ha torto o chi ha ragione, bensì chiedersi:

  1. cosa è stata fatto per evitare e cosa è stato fatto per incentivare l’inizio di una guerra annunciata?
  2. Chi benefica di questa situazione e del disastro che verrà?
  3. Ancora non è successo nulla: i condizionatori sono ancora accesi!

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