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“Che cosa insegna un insegnante…”

Non c’entra nulla il “Virus”. Non c’entra nulla il “Covid-19”.

Qui si tratta di onestà intellettuale, quella altamente offuscata da una ipocrisia sconfinata che oramai non imbarazza più nessuno. Ci si (auto)elegge paladini di una giustizia che di giusto non ha neanche la definizione.

L’assenza di onestà intellettuale

Proclamarsi a favore della scienza considerandola come un dogma è la massima espressione dell'”anti-scienza”.

Questo gioco viene ancor più facile quando si è strapagati per fare monologhi e quando si hanno ampissimi budget per i monologhi dei propri ospiti (strapagati senza destare scalpore), rigorosamente senza contraddittorio e rigorosamente senza alcuna domanda scomoda (giornalistica).

E quindi la debolezza umana di chi sta sul piedistallo lascia spazio a etichette denigratorie che non servono ad altro che a autoproclamarsi paladino, divinità autoeletta dalla ragione certa, ovviamente facendosi le sole domande comode. Etichette che servono a farsi coraggio per confortarsi dell’appartenere alla classe giusta, quelli dei giusti. Sempre autoproclamati ovviamente.

L’ipocrisia

L’imbarazzo che questo atteggiamento dovrebbe suscitare una volta sarebbe bastato a ripulire gli ambienti, ma oggi ci si spalleggia tra ipocriti auto celebrati (non decerebrati, per carità).

L’ipocrisia di chi indossa la mascherina h24 ma al ristorante non c’è problema.

L’ipocrisia di chi (ancora) è convinto che tra vaccinati non ci si contagia.

L’ipocrisia di chi non ha mai aperto un report ufficiale (anche ISS basterebbe) per controllare che il 75% dei contagiati, che il 75% dei ricoverati in terapia intensiva, che il 75% dei decessi appartengono ai vaccinati.

L’ipocrisia di chi rifiuta di aggiornare le proprie valutazioni in base alla scienza che avanza (quindi anche smentisce, ravvede, rimodula) perché la posizione presa non può essere scalfita.

L’ipocrisia di chi non può cambiare opinione dopo aver insultato in ogni modo chi non la pensava allo stesso modo.

L’ipocrisia di considerare un vaccino appositamente studiato per un antigene vecchio di 2 anni come l’unica e primaria soluzione indiscutibile.

L’ipocrisia di ignorare completamente la ampia documentazione scientifica internazionale relativa all’immunità da guarigione.

L’ipocrisia di chi non vuole ammettere che qualcosa si sbagliato c’era e che nel 2022 ancora afferma certezze insostenibili, mentendo sapendo di mentire.

L’ipocrisia di chi è garantista con qualsiasi soggetto condannato per crimini (anche efferati) che abbia scontato la propria pena, ma non lo è con chi viene legalmente riammesso al proprio ruolo.

Pertanto tale livello di ipocrisia porterebbe ad insegnare “ai nostri ragazzi” che chi non è gradito dall’elite deve essere rinchiuso in uno sgabuzzino, in una biblioteca o anche in uno scantinato, pur essendo nel pieno rispetto della legge.

Ecco basterebbe poter insegnare a non essere così ipocriti in nome di una scienza selettiva ma a favore della scienza classica, quella fatta di dubbi, domande, risposte, prove, verifiche, correzioni, accorgimenti, valutazioni rischi/benefici e magari con qualche lievissimo conflitto di interesse in meno.

Si, “basterebbe” questo come ottimo punto di (ri)partenza.

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