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Dosi Booster in Italia: i dati cosa dicono?

Oggi desideriamo analizzare alcuni dati presenti nell’ultimo report ISS aggiornato al 23/02/2022.

Facciamo seguito all’articolo precedente aggiornato con i dati disponibili al 09/02 [leggi qui]

Disclaimer

Le valutazioni in questo articolo sono frutto di una ricerca personale libera e indipendente, basata su dati ufficiali, su considerazioni, deduzioni e calcoli personali eseguiti con diligenza e la massima attenzione possibile. Ciò nonostante ci scusiamo qualora dovessero esserci degli errori di qualsiasi natura e Ti invitiamo a verificare i contenuti personalmente, a segnalarci le eventuali inesattezze per poter intervenire in nome della Scienza e considerare questi contenuti come opinioni personali.

Introduzione ai dati

Nelle fasce d’età più giovani i dati continuano ad indicare una maggiore incidenza % dei casi gravi nei soggetti che hanno effettuato la dose “Booster” rispetto ai soggetti con due dosi.

Le statistiche sono negativi da diverse settimane senza che questo aspetto venga evidenziato dai principali media e anzi…c’è chi comincia a togliere i dettagli analitici delle condizioni vaccinali [leggi qui]

Questo è evidente in tutte le condizioni cliniche: ospedalizzazioni, terapie intensive e soprattutto nei decessi.

Viene confermato l’aggravio dei decessi e dei ricoveri nelle terapie intensive per chi ha beneficiato delle dosi booster rispetto ad altre condizioni vaccinali, in particolare rispetto a chi ha solo due dosi ad meno di 120 giorni. Almeno in determinate fasce d’età.

Tabella 4C – Decessi

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_23-febbraio-2022.pdf, pagina 29

Quindi abbiamo

Non vaccinati o 1 dose<15ggVaccinati con ciclo incompletoVaccinati con ciclo completo >120 giorniVaccinati con ciclo completo da ≤120 giorniVaccinati con ciclo completo + dose aggiuntiva/booster
3.470 2982.795329 2.403
Rappresentazione sintetica tabella 4C – Decessi

Ovviamente i dati di ogni gruppo fanno riferimento a bacini di persone diverse e quindi non facilmente paragonabili ad occhio nudo.

Per una maggiore chiarezza ipotizziamo che ogni gruppo si basi sullo stesso numero di soggetti e per ipotesi prendiamo il numero di persone dei vaccinati con 2 dosi<=120 giorni e quindi 8.015.572.

In questo modo otteniamo una normalizzazione dei dati con i seguenti risultati comparabili ad occhio nudo nel pieno rispetto delle proporzioni numeriche:

A) Non vaccinati o 1 dose<15ggB) Vaccinati con ciclo incompletoC) Vaccinati con ciclo completo >120 giorniD) Vaccinati con ciclo completo da ≤120 giorniE) Vaccinati con ciclo completo + dose aggiuntiva/booster
4.6931.5001.192329979
Beneficio di circa 4,80 volteMinimo beneficio 1,53 volteMinimo beneficio 1,22 volteBooster negativo per 2,97 volte!Prendiamo le dosi booster come termine di paragone con le altre situazioni
Comparazione dati normalizzata su campione di 8.015.572 soggetti ipotetici per ogni categoria

Dalla tabella emerge chiaramente che i decessi nella categoria “BOOSTER” (soggetti con terza dose o dose booster) sono di circa 3 volte superiori a quella dei vaccinati con due dosi!

Andiamo ad effettuare una rappresentazione con gli “omini del ministro Speranza”.

La rappresentazione è fedele alla normalizzazione indicata con proporzioni reali.

Elaborazione dati normalizzati su base report ISS

Per semplificazione grafica 2 dosi possono essere anche 1 dose nel caso di Johnson

Tabella Ricoveri Terapia Intensiva (tabella 5B)

5B, https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_9-febbraio-2022.pdf

Qui esaminiamo esclusivamente i ricoveri in Terapia Intensiva nella fascia d’età 12-39 confrontando i casi con Booster con le altre situazioni vaccinali.

A) Non vaccinati o 1 dose<15ggB) Vaccinati con ciclo incompletoC) Vaccinati con ciclo completo >120 giorniD) Vaccinati con ciclo completo da ≤120 giorniE) Vaccinati con ciclo completo + dose aggiuntiva/booster
54
su 2.258.402
1
su 778.178
35
su 6.914.272
16
su 4.142.038
13
su 3.347.670
Beneficio di circa 6,16 volteBooster statisticamente negativo per 3,02 volteMinimo beneficio 1,30 volteBooster ininfluente, stessa incidenza 0,99Prendiamo le dosi booster come termine di paragone con le altre situazioni
Comparazione dati tabella 5B – Ricoveri in Terapia Intensiva

Conclusioni

I dati continuano ad indicare chiaramente una scarsa incidenza statistica della malattia nelle popolazioni più giovani dove per di più si evince dai dati che l’effetto della “terza” dose Booster non porta benefici statistici evidenti, e anzi sono negativi oramai da tempo.

Sono settimane che questi dati statistici sono palesemente negativi soprattutto nella fascia 12-39 (al di sotto non abbiamo dati certi da analizzare da parte dell’ISS).

Pertanto ancora una volta ci domandiamo per quale motivo non si possa mai parlare di effetti/benefici in modo selettivo, con un approccio scientifico e statistico, inoltre con pieno supporto di una statistica chiara e con una situazione non più emergenziale.

Non sarebbe opportuno approfondire queste analisi prima di proseguire “a testa bassa” con la dose Booster, perlomeno nelle fasce d’età penalizzate? Stiamo parlando di uno svantaggio del 300% che in altre settimane precedenti ha raggiunto anche il 400% di mortalità superiore nei soggetti con Booster!

Statisticamente non ci sono vantaggi neanche per le terapie intensive analizzando chi ha effettuato la seconda dose da meno di 120 giorni.

Ricordiamo che stiamo parlando di fasce d’età ampissime. Anche quelle superiori sono raggruppate di ogni 20 anni includendo generazioni differenti tra loro e con una reazione al virus assolutamente differente (un 41enne è nella stessa fascia di un 59enne).

I benefici dovrebbero essere ben evidenti e netti dovendo questi bilanciarsi adeguatamente con i rischi di effetti avversi che non è possibile ignorare e che vanno quindi sempre calcolati in proporzione. Qui potete trovare il nostro articolo di approfondimento www.cosadici.it/aifa-report-sui-rischi-vaccini-covid19-tranquilli/

L’altro elemento che continua a saltare all’occhio è la durata temporale limitata di questi farmaci. Infatti confrontando i soggetti con 2 dosi da oltre 120giorni e da meno di 120 giorni si nota una certa differenza statistica. Ma la dose booster non risolve i problemi su determinate fasce d’età, anzi li aggrava! Questo dicono i dati statistici forniti dall’Istituto Superiore di Sanità.

Perchè ignorare questi dati e non prendere tempo ora che la situazione è sotto controllo?

“Questi dati dovrebbero far riflettere e intervenire quanto prima. Questi dati sono già vecchi!”

Approfondimento esterni

L’elemento preoccupante legato alla “durata” delle vaccinazioni è ben illustrato in questi articoli seguenti, incentrati sul “calo generale” delle difese immunitarie e non soltanto legate al virus Covid-19.

https://www.nicolaporro.it/la-terza-dose-fa-male-ai-giovani-una-risposta-alliss/5/

“In definitiva, riteniamo di non poter accettare le critiche che ci sono state mosse e ribadiamo pertanto la nostra tesi di fondo: la terza dose per gli under 60 aumenta i rischi di ospedalizzazione e decesso per chi si contagia, e questo vuol dire che la vaccinazione a tappeto indiscriminata deve essere fermata.”

https://www.nicolaporro.it/la-terza-dose-fa-male-ai-giovani-una-risposta-alliss/5/
https://www.nicolaporro.it/la-terza-dose-fa-male-ai-giovani-una-risposta-alliss/5/

British Medical Journal 20 dic 2021: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2021.12.20.21267966v3

British Medical Journal 30 dic 2021: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2021.12.30.21268565v2

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