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Vaccino italiano: la soluzione negata dallo stato italiano

Quando lo stato ti toglie anche il SOSTANTIVO che ti fa auspicare in un futuro migliore è dura.

Anche nei confronti di chi è stato tradito dalla sanità, nei confronti chi ha perso una figlia a causa di una sanità inefficiente, anche nei confronti di chi è in prima linea a combattere per gli stessi ideali di vita pur avendo perso insensatamente (qualora mai ci fosse un senso) la propria figlia a causa della negligenza di altri, non certo la sua.

Quindi vogliamo allora dare voce ad una storia che si ricongiunge a delle scelte inspiegabili, illogiche dal punto di vista economico, scientifico, morale e anche etico aggiungiamo. Non capiamo quale futuro dobbiamo attenderci con queste aspettative, con queste premesse, questi vincoli che appaiono preimpostati, immorali, perdenti, imprevidenti.

Abbiamo davanti a noi tre elementi netti, limpidi, tangibili. I fatti.

Fatto numero uno: la spesa necessaria, fino ad un certo punto della storia

Sono stati spesi miliardi di Euro per una campagna vaccinale labile priva di certezze scientifiche e di rassicurazioni per il futuro.

Questo lo dicono i dati:

  • E’ vero o non è vero che le dosi non bastano mai? [approfondisci]
  • E’ vero o non è vero che una somministrazione così frequente in così poco tempo di un qualsiasi farmaco definito come “vaccino” non è mai stata effettuata (escluse sperimentazioni laboratorio che non conosciamo)?
  • E’ vero o non è vero che questi “vaccini” proteggono marginalmente dalle varianti del Sars-Cov2 e non sappiamo assolutamente se e quanto possano proteggere da quelle prossime? [approfondisci]
  • E’ vero o non è vero che questi “vaccini” sono ancora sperimentali? [Crisanti]
  • E’ vero o non è vero che questi “vaccini” non immunizzano, non impediscono il contagio?
  • E’ vero o non è vero che questi “vaccini” provocano un elevato numero di effetti avversi i cui rischi benefici sono del tutto discutibili? [approfondisci] [approfondisci] [approfondisci]

Fatto numero due: la spesa inspiegabile a questo punto della storia

Lo stato italiano ha deciso di spendere (investire o scommettere non è chiaro) 10.000.000 (dieci milioni di euro) per un vaccino di laboratorio che non è stato ancora approvato e di cui si sa ben poco. È il siero che dovrebbe essere prodotto dalla francese Sanofi e dalla britannica GlaxoSmithKline. Notizia del 02/03/2022 che potete approfondire cliccando qui

Facciamo presente che non sappiamo cosa succeda qualora non venga approvato, quindi non sappiamo che i DIECI MILIONI DI EURO sono a perdere o vincolati all’approvazione.

Fatto numero tre: il RICERCATORE italiano

C’è un RICERCATORE in Italia. Una persona che “ha perso tutto” per colpa della male sanità.

Quella stessa sanità di cui lui fa parte nel senso migliore del termine e per cui lui combatte, per se e per gli altri. Quella sanità che nel momento in cui doveva “restituirgli un favore” lo ha devastato.

Gli ha tolto una figlia per una leggerezza inspiegabile, ingiustificabile, di una tristezza e crudeltà infinita. Una di quelle storie che non vorresti sentire. Chi volesse la può trovare cliccando qui

Quindi questo RICERCATORE nello stesso momento in cui è distrutto dal dramma trova la forza, la caparbietà e il coraggio di combattere per tutti noi contro questo virus che ci affligge.

Non solo ci prova ma ci riesce anche. Una formula che si presenta con approccio del tutto differente a quanto finora noto e che promette di coprire le possibili varianti come un “vero vaccino”

«parliamo di un vaccino italiano, con costi bassi e che farebbe risparmiare vite umane dando un impulso all’economia e un riconoscimento importante alla ricerca italiana. Il ministro Speranza continua a fare danni»

«si basa su un principio diverso ed originale rispetto agli altri in uso o attualmente allo studio, ossia l’attivazione dell’immunità indotta dai linfociti CD8 T»

Deputato alla sanità Marcello Gemmato

Qui trovate l’approfondimento con le informazioni riassunte in questo articolo

Fatto numero tre: la spesa inspiegabilmente negata a questo punto della storia

Ciò che non trovate nell’articolo citato è il fatto che per la sperimentazione sono stati chiesti “soltanto” 200.000 (duecento mila) euro. Per carità spesa sicuramente ragguardevole ma se la contestualizziamo forse ci rendiamo conto che non è una spesa ma un investimento economico, sociale, morale, etico.

Alcune considerazioni:

Sarebbe un investimento su un prodotto italiano

Investimenti italiani, brevetti italiani, ritorni economici italiani, immagine italiana, ricerca italiana

Le premesse e le potenzialità fanno auspicare in una soluzione “definitiva”

Sono appena stati dati sull’unghia 10.000.000 (dieci milioni) di euro scommettendo su un vaccino non approvato

La vaccinazione ancora in essere conta ad oggi 06/02/2022 circa 139.806.275 dosi consegnate che per difetto calcoliamo con un costo medio di Euro 20 ciascuno quindi per un totale di Euro 2.796.125.500 (quasi 3 miliardi di euro) che sono andati a case farmaceutiche estere. Non sappiamo quante siano le dosi acquistate o ordinate perchè saranno certamente superiori e non di poco

Domande senza risposta

Perchè non investire nella ricerca italiana?

Perchè non investire nella ricerca italiana anche quanto “lo sforzo è minimale” e le aspettative sono promettenti?

Da semplici “sognatori” sarebbe anche eticamente riconoscente cercare di restituire una infinitesima parte del dolore ad un padre ferito e tradito dalla stessa sanità che lo ha colpito

Grazie

Grazie a Maurizio Federico pe tutto il Tuo impegno e confidiamo in altre persone che possano supportare i Tuoi sforzi come meriti nella convinzione che quanto di buono fatto riesca ad aiutare tante persone qui e altrove. Probabilmente il trampolino andrebbe cercato in qualche altro Stato capace di ascoltare, capace di credere, capace di sognare.

Uno stato che abbia voglia sognare.

Photo by JOHN TOWNER on Unsplash

Preview image by Nick Fewings on Unsplash

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